Funzionari della California che rappresentano alcune delle città più ricche del mondo, si sono recati in uno dei villaggi più poveri dell’Africa per studiare come prosegue il progetto pilota del reddito di base universale. Il supervisore della contea di Los Angeles Holly Mitchell e il membro dell’Assemblea statale Matt Haney di San Francisco, entrambi democratici, si sono recati nella contea di Kisumu, in Kenya, dove i residenti ricevono 25 dollari al mese (da cinque anni) come partecipanti del progetto di reddito di base in Kenya.
Il viaggio è stato ospitato da GiveDirectly, un’organizzazione no-profit che collabora con enti di beneficenza per fornire denaro diretto alle persone che vivono in povertà. I programmi di reddito di base forniscono denaro alle persone bisognose senza alcuna condizionalità. I sostenitori del reddito di base stanno spingendo per ampliare questa formula, sottolineando che le ricerche sugli effetti, dimostrano che è più efficace nel contrastare la povertà rispetto ad altri programmi di sicurezza sociale esistenti.
Haney e Mitchell sono stati intervistati telefonicamente dal Times durante il viaggio nelle zone rurali del Kenya verso uno dei villaggio in cui il progetto sperimentale del reddito di base è in corso. Entrambi, stanno lavorando affinchè anche in California possa essere introdotta la stessa formula ed hanno parlato di somiglianze tra le esperienze di povertà in Kenya ed in California, nonostante la distanza geografica.
“Le persone che utilizzano questi programmi nel loro paese li usano per fare investimenti nell’istruzione, nel impresa lavorativa o per saldare i debiti. Significa che possono comprare tre capre o costruire una casa”, ha detto Haney. “Ma in realtà è molto simile a quanto vorremmo accadesse da noi in California, e conferma la nostra fede in questo modello: quando dai alle persone denaro e possibilità di scelta, queste migliorano se stesse, le loro famiglie e le loro comunità.”
Sebbene la California sia la patria di enormi ricchezze, più di un quarto dei californiani vive in condizioni di povertà o quasi. Haney e Mitchell rappresentano entrambe, le città con il maggior numero di milionari e miliardari e allo stesso tempo senzatetto e crisi abitative che riflettono il crescente divario di ricchezza della California. “Ciò che mi è diventato chiarissimo durante questo viaggio è che la povertà è povertà, indipendentemente dal continente”, ha detto Mitchell.
L’anno scorso, il governatore democratico Gavin Newsom ha lanciato il primo programma nazionale di reddito garantito finanziato dallo stato , offrendo sovvenzioni alle città interessate a sperimentare i servizi di contanti diretti. Un programma nella contea di Los Angeles sta destinando 1.000 dollari al mese a 1.000 residenti che vivono in quartieri idonei per 36 mesi. Un altro programma della contea donerà 1.000 dollari al mese per due anni a 200 giovani adulti che erano in affidamento.
I programmi esistenti in California sono limitati e nella fase iniziale del processo, ma hanno ricevuto il sostegno statale a maggioranza democratica. Un caucus impegnato a porre fine alla povertà in California è stato annunciato nella legislatura statale il mese scorso, con Michael Tubbs, consigliere di Newsom, coinvolto nelle discussioni politiche. Tubbs, anche lui in viaggio in Kenya, è stato sindaco di Stockton, dove ha guidato un programma di reddito garantito che è stato annunciato a livello nazionale. È il fondatore di Mayors for a Guaranteed Income e di un’organizzazione chiamata End Poverty in California e non ha evitato di criticare i suoi colleghi democratici per non aver fatto di più per alleviare la povertà. “La povertà non è un riflesso dell’intelletto, delle attitudini o del potenziale, è davvero un fallimento a livello politico e di sistema”, ha detto Tubbs dal Kenya mercoledì. “Venire in un altro continente per avere una prospettiva di come funziona e di come può funzionare meglio, è stato importante perché eleva davvero la questione a un problema globale dei diritti umani e ci ricorda anche che non siamo soli e non dobbiamo avere tutte le risposte per provare.”