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Roma deve respirare: in ‘piazza’ per un reddito di base

di Helodie Fazzalari

“Io sono nessuno”, “i can’t breath”, “reddito subito”. Sono queste alcune delle scritte palesate su striscioni e bandiere dai manifestanti per il reddito di base, in un pomeriggio di inizio estate alle porte del Ministero dell’Economia e delle Finanze di Roma. Cappucci che coprono i capi dalla pioggia battente, mascherine che agevolano le distanze, smorzano le voci, ‘impediscono di respirare’, come si legge proprio su una di esse. Eppure, oggi il popolo di Roma sembra voler gridare più forte che mai, forse perché ad impedirgli il respiro, più che le mascherine, sono state le misure governative ed i numerosi sussidi promessi ed ancora mai ricevuti. Forse, ad impedire il respiro sono gli affitti da dover necessariamente pagare, i mutui da non poter bloccare, le bollette che continuano ad arrivare, una disponibilità economica ormai ridotta all’osso, ed il terrore di restare paralizzati di fronte ad una crisi economica alle porte pronta a travolgerci, decisamente più grande ed ingestibile dell’attuale. Assistiamo ad un distanziamento sociale che paradossalmente ha accorciato le distanze, ad una piazza che comunica con l’unico punto scoperto del viso, uno sguardo che è diventato più potente di sempre. Oggi la gente ha sofferto, ha iniziato ad osservare, oggi la gente critica, razionalizza, pensa, sceglie, difende i propri diritti ed è ponta a tutelarsi a gran voce, nonostante le intemperie ed i 2 mesi e mezzo di un lockdown che ha messo in ginocchio l’economia di un intero paese.

E’ in questa cornice che conosciamo una delle voci della manifestazione: Tiziano Trobia, lavoratore precario membro delle CLAP – Camere del Lavoro Autonomo e Precario.

La manifestazione è stata organizzata dalla campagna “non c’è più tempo”, in collaborazione con il gruppo “reddito di quarantena Lazio”, spiega Tiziano.

Sono 2 i punti sui quali si è concentrata la manifestazione del 29 maggio: come prima cosa contrastare delle misure del tutto insufficienti prese dal Governo con i due decreti sopracitati. Spiega Tiziano. In secondo luogo la manifestazione è stata voluta per dire che è giunto il momento di lavorare sulla proposta di un reddito di base incondizionato.

Presenti alla manifestazione molteplici realtà che in queste settimane di lockdown hanno provato ad animare diverse campagne come quella sugli affitti o quella contro il distaccamento delle utenze guidata dal CRAP (Coordinamento Romano Acqua Pubblica). C’erano gli operatori sociali delle scuole, i lavoratori dello spettacolo, erano presenti delle realtà che si sono organizzate sul territorio per portare avanti alcuni mutualismi o la consegna dei farmaci nei quartieri romani, c’erano gli operatori sportivi che a seguito della chiusura di palestre e piscine si trovano ad oggi in una situazione di crisi enorme, e molte altre ancora. <<L’elemento interessante dell’incontro è stato il fatto che ogni realtà ha raccontato la propria condizione ed ha individuato ‘il reddito’ come elemento ricompositivo di ogni richiesta. Chiediamo una misura che va oltre ‘il settore’ specifico, ma che dia a tutti la possibilità di far fronte a questa emergenza>>, commenta Tiziano.

Nonostante la poca clemenza delle condizioni atmosferiche, la manifestazione ha avuto una buona partecipazione. Il dato importante è che ha coinvolto diverse reti già di per se molto ampie. Dunque la presenza delle delegazioni sottintende uno spettro abbastanza largo di diversi soggetti, di molte campagne e di collettivi organizzati, dato che ci fa ben sperare per il futuro.

Quest’emergenza Covid, ha avuto tra i suoi risvolti positivi, quello di rendere meno ostico alla popolazione italiana il tema del reddito di base?

Tratto da Pressenza

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