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Roma 23 settembre 2023: Assemblea Nazionale “Ci Vuole un Reddito”

Sabato 23 settembre 2023, dalle ore 10:00, presso il Dipartimento di Scienze Biochimiche Alessandro Rossi Fanelli, all’Università La Sapienza di Roma, in Piazzale Aldo Moro 5, si terrà l’assemblea nazionale promossa dalla Campagna”Ci Vuole un reddito”.

Di seguito l’appello per l’assemblea nazionale:

“Sulle nostre spalle c’è il peso della fatica quotidiana, di chi porta avanti il Paese lavorando in cambio di paghe da fame e nessun diritto, di chi non trova i soldi per studiare.
Sulle nostre spalle la difficoltà e la vergogna di non sapere come fare a pagare l’affitto, a mettere un piatto in tavola, con un’inflazione che cresce e sussidi che si azzerano.”
Con queste parole il 27 maggio siamo scesi in piazza per rivendicare casa, reddito e salario, contro i contenuti del Dl lavoro, che escludono dal sostegno al reddito migliaia di famiglie e liberalizzano voucher e contratti a termine.
Una piazza aperta e plurale per far sentire la voce di chi subisce sulla propria pelle le politiche del governo. Una piazza attraversata da chi percepisce il reddito, chi lavora sotto sfruttamento e con salari da fame, insieme alle associazioni, realtà sociali, reti studentesche, centri antiviolenza, movimenti ambientalisti, parrocchie, sindacati che in questi mesi,dal nord al sud del paese, hanno dato vita alla campagna “Ci vuole un reddito”.
La mobilitazione è poi proseguita nel momento della conversione in legge del dl lavoro. In quella sede abbiamo ribadito che questo attacco a chi fa fatica ad arrivare alla fine del mese o non ci arriva affatto, si sarebbe tradotto in una crisi sociale che avrebbe lasciato sole migliaia di persone e gravato sui servizi sociali dei comuni. Non siamo stati ascoltate/i.
Così il primo agosto è stato comunicato tramite un sms a 169 mila nuclei familiari la sospensione dell’unico strumento di lotta alla povertà, scatenando la corsa alle sedi Inps e le richieste ai servizi sociali, già sovraccarichi.
È solo l’inizio: ulteriori 33.000 nuclei perdono il reddito già a settembre, altre decine di migliaia lo perderanno nei prossimi mesi.
Secondo le stime indipendenti dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio saranno circa 500 mila le famiglie che non riceveranno più il reddito di cittadinanza in seguito alle esclusioni volute dal Governo con il Dl lavoro.
In un paese con il 24,4% della popolazione a rischio povertà, in cui i salari sono tra i più bassi d’ Europa, dal governo nessuna proposta se non continui tagli al welfare e un’ ulteriore precarizzazione del mondo del lavoro attraverso la liberalizzazione del ricorso ai contratti a termine e la reintroduzione dei voucher che incentivano solo sfruttamento e lavoro povero.
Quasi un quarto delle persone che percepiscono il RdC lavorano. Persone che hanno paghe così basse da avere bisogno di una integrazione al reddito per arrivare a fine mese. Anche su questo nessuna risposta da parte del governo, che anzi ha rimandato la discussione sull’introduzione del salario minimo legale a data da destinarsi. Il tutto mentre continuano a farsi sentire gli effetti dell’inflazione, che ha ridotto il potere d’acquisto di tanti, in particolare delle fasce più povere, spingendole verso discount e cibo di scarsa qualità, proveniente dallo stesso lavoro sfruttato e sottopagato.
E nemmeno il diritto alla casa si salva nei provvedimenti governativi. Oltre al reddito di cittadinanza il Governo sta cancellando il fondo per gli affitti e riducendo le misure contro il caro bollette, sostituendoli con una misura una tantum, con un importo di soli 380 euro non cumulabili con altri sostegni.
Sabato 23 settembre ci incontreremo a Roma per continuare a mobilitarci contro questo governo, perché casa, reddito e salario sono alla base di una vita degna, diritti che dovrebbero essere garantiti a tutti e tutte e non privilegi per pochi.
Ci vedremo perché vogliamo un reddito che liberi le persone dal ricatto della povertà e dello sfruttamento lavorativo, salari dignitosi e la sicurezza di una casa in cui vivere.
Questo governo ci attacca, non staremo a guardare!
L’iniziativa fa parte delle attività in Italia per la Settimana Internazionale per il Reddito di base

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