Mentre in tutto il mondo – anche a causa dell’emergenza legata alla pandemia di coronavirus – si moltiplicano le sperimentazioni di varie forme di reddito o base, e mentre la richiesta di una riforma radicale del welfare diviene sempre più insistente, il ministro ombra del del lavoro del Partito Laburista Anneliese Dodds ha detto che non sosterrà l’inserimento del reddito di base nel prossimo manifesto elettorale del partito. Dodds ha detto chiaramente, durante una conferenza virtuale, che distribuire regolarmente una somma di denaro a tutti nel paese – un reddito di base universale o Universal Basic Income (UBI) – «non funzionerà».
È la prima volta – ufficialmente – in cui il Partito Laburista esclude il reddito di base dal proprio orizzonte politico ed elettorale.
«Esistono esigenze più importanti di altre», ha detto Dodds.
L’implementazione di un reddito di base significherebbe una revisione completa del sistema previdenziale, e comporterebbe l’eliminazione di tutta la spesa assistenziale a favore di un pagamento mensile o trimestrale, erogato a tutti i residenti nel paese, indipendentemente dalla loro situazione lavorativa ed economica.
Dodds ha detto che sarebbe invece favorevole a cambiare il modello di «Universal Credit» attivo oggi nel Regno Unito riducendo i tempi per ricevere i pagamenti iniziali. I nuovi richiedenti di «Universal Credit» devono attendere cinque settimane per il loro primo pagamento. Dodds chiede di ridurre questo tempo di attesa.
Fonte: Citya.m.