Mark Zuckerberg ha incontrato i laureati di Harvard il 25 maggio e nel
suo discorso, il CEO di Facebook, ha sostenuto l’importanza di esplorare un sistema in cui tutte le persone ricevono un reddito di base. Esperienze di reddito di base sono sperimentate in Kenya, nei Paesi Bassi, in Finlandia, in Canada , in India e a San Francisco in California. I sostenitori del reddito di base dicono che la natura mutevole del lavoro (dato anche l’avvento della robotica e dell’intellegienza artificiale) unito alla crescente disparità della ricchezza, segnala la necessità di una revisione del modo in cui viene redistribuito il denaro. “Dovremmo avere una società che misura i progressi non solo con metriche economiche come il PIL”, ha detto Zuckerberg. “Dobbiamo esplorare idee come il reddito universale di base per assicurare che ognuno abbia un sostegno economico cosi che possa provare nuove idee”. La dichiarazione è stata la prima pubblica approvazione di Zuckerberg alla proposta del reddito di base ed è uno degli ultimi ad aggregarsi alla già folta schiera di sostenitori della Silicon Valley. I dirigenti come Elon Musk della Tesla, o di Sam Altman di Y Combinator o il cofondatore di Facebook Chris Hughes – hanno già dichiarato il loro sostegno al reddito di base.
Molti indicano che i robot taglieranno gran parte della forza lavoro umana nei prossimi decenni cosi come riporta anche una relazione dell’Università di Oxford in cui si sostiene che circa il 50% dei posti di lavoro potrebbe essere perso nei prossimi 10-20 anni. Una relazione McKinsey pubblicata nel 2015 ha sostenuto di nuovo tale previsione, suggerendo che la tecnologia potrebbe sostituire in modo efficace il 45% dei lavori già oggi. “Mentre la nostra tecnologia continua ad evolversi, abbiamo bisogno di una società più focalizzata a fornire un’educazione continua”, ha detto Zuckerberg. “Persone come me dovrebbero pagare per questo”