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La via veneta al reddito minimo di cittadinanza?

di Global Project

Tutti i Commissari hanno definito “preziosa e importante” la proposta di legge che ha anche in parte ispirato la recente costituzione di un Fondo di emergenza sociale di fonte regionale. Tratto da Global Project

Grande soddisfazione per Comitati e amministrazioni comunali. Con un iter particolarmente veloce, ieri pomeriggio la V Commissione regionale , presieduta da Leonardo Padrin, ha votato all’unanimità parere favorevole alla proposta di legge presentata da Comitati e una decina di amministrazioni comunali ( Baone, Rovolon, Arzergrande, Anguillara Veneta, Marano Vicentino, Rubano, Calvane) per far fronte al devastante problema della povertà che anche in Veneto sta colpendo centinaia di migliaia di persone. Alla seduta erano presenti in veste di uditori il sindaco di Baone Francesco Corso, capofila delle amministrazioni, oltrechè Beatrice Andreose e Francesco Miazzi per i Comitati che per primi, due anni fa, hanno iniziato nella nostra Regione a raccogliere firme ed adesioni a questa proposta. “Precarietà e nuove povertà prodotte dalla crisi economica escludono un numero sempre più ampio di persone anche  in Veneto dove i disoccupati sono ben 170.000-dichiarano i promotori della proposta di legge- da una serie di diritti fondamentali senza i quali non è possibile godere di una piena cittadinanza: il diritto  alla casa, alla mobilità, alla salute, al sapere. Siamo soddisfatti per il voto unanime espresso dalla V Commissione. Ci auguriamo che questo voto  ora venga confermato anche dalla I Commissione bilancio che dovrà  dare il via vero e proprio alla leggeA tal fine proseguiremo la nostra iniziativa con momenti di approfondimento e  coinvolgimento di altre realtà sociali e istituzionali.”.

Tutti i Commissari hanno definito “preziosa e importante” la proposta di legge che ha anche in parte ispirato la recente costituzione di un Fondo di emergenza sociale di fonte regionale. Dario Bond ( Pdl) ha proposto di inserire dentro il fondo di emergenza sociale, previsto nel bilancio regionale ed appena approvato, buona parte delle proposte presentate da Comitati ed amministratori “individuando altre cifre”. Claudio Sinigaglia ( Pd) ritiene si debba conciliare il reddito con i 5 milioni destinati dalla Regione ai lavori di pubblica utilità. Massima disponibilità a sostenere la proposta anche da Antonino Pipitone dell’Idv, Arianna Lazzarini della Lega Nord e Pietrangelo Pettenò del Prc che a suo tempo aveva presentato una analoga proposta, accorpata ieri in Commissione con quella proveniente dal territorio.   Questa proposta di legge si è stata presentata insieme ad una seconda relastiva alla “Conversione ecologica dell’economia”. “Ci auguriamo che anche questa proposta venga discussa ed approvata al più presto” concludono i promotori delle due proposte.

I Contenuti della Pdl n.331

La proposta di leggedi iniziativa popolare prevede un reddito minimo di cittadinanza di 750 euro mensili. E’ rivolta a chiunque risieda nella Regione Veneto da almeno due anni e che risulti  disoccupato da almeno sei mesi con  un reddito non superiore ai 5000 euro all’anno.

 Tale reddito lievita a 10.000 euro qualora nella stessa famiglia vi siano più persone che hanno diritto al reddito minimo di cittadinanza.

 Alla Regione spetta l’attuazione e l’erogazione del diritto all’assistenza sociale.

Il Comuneseleziona gli aventi diritto e progetta per ciascuno di essi l’intervento complessivo, che prevede, oltre all’erogazione monetaria, anche altre misure idonee a contrastare lo stato di povertà.

Pubblicato su: Global Project 29 marzo 2013

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