Secondo uno studio dell’ESRI, il reddito di base universale costerebbe fino a 50 miliardi di euro all’anno. L’impatto più significativo dell’adozione di un sistema di reddito di base universale sarebbe la riduzione della povertà, osserva la ricerca
Secondo i ricercatori “precedenti studi realizzati negli anni ’90 indicavano che per finanziare un reddito di base universale in Irlanda, sarebbe stata necessaria un’aliquota dell’imposta sul reddito fino al 50 o 60 per cento”, afferma il rapporto ESRI. L’istituto ha modellato quattro possibili scenari, considerando un reddito di 1.200 euro al mese, 1.000 euro al mese, 208 euro a settimana e uno scenario fisso da 10 miliardi di euro. Il costo dei diversi modelli si aggira tra i 10 ed i 50 miliardi di euro.
L’impatto più significativo dell’adozione di un reddito di base sarebbe la riduzione della povertà, hanno osservato i ricercatori. Inoltre, lo studio ha anche suggerito che un reddito di base ridurrebbe lo stigma associato alla ricezione degli attuali sussidi, ed al contempo ridurre drasticamente la complessità amministrativa dell’attuale sistema di welfare. Potrebbe anche dare alle persone quella libertà finanziaria che permetterebbe loro di lasciare un lavoro precario. “L’idea di un reddito di base universale riceve molta attenzione nel dibattito pubblico”, ha detto l’autore del rapporto Paul Redmond. “In questo lavoro, esaminiamo le prove internazionali sul reddito di base universale e mettiamo in evidenza le questioni principali da considerare nella progettazione di qualsiasi futuro progetto pilota in Irlanda”, ha affermato.