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Iniziativa dei cittadini europei: una Carbon tax per un reddito di base ed i cambiamenti climatici

Dalla metà di maggio del 2019 al 6 maggio 2020, sarà possibile firmare per l’Iniziativa dei Cittadini Europei che propone una Carbon Tax per contrastare i cambiamenti climatici ed introdurre nel continente un Carbon Dividend, una sorta di reddito di base da redistribuire tra i cittadini europei. L’iniziativa è stata promossa da cittadini europei di diversi paesi membri e si propone di raccogliere 1 milione di firme. Questa infatti la cifra che permetterebbe alla proposta di essere discussa dal Parlamento Europeo. L’ICE (o ECI), cioè l’Iniziativa dei Cittadini Europei, infatti è una formula individuata dalle istituzioni sovranazionali per ampliare la partecipazione decisionale a tutti i cittadini del continente. Chiunque può proporre un tema e con la raccolta di almeno 1 milione di firme, la proposta verrà messa nell’agenda del dibattito e delle decisioni da prendere da parte delle istituzioni europee. Già nel 2013 fa vi era stata una forte mobilitazione per una ICE che proponeva lo studio per la realizzazione di un reddito di base incondizionato in Europa. Allora furono oltre 300mila le firme raccolte in pochi mesi. Per problemi più che altro tecnici (il malfunzionamento della piattaforma dell’ICE) e burocratici (il fatto che molti paesi non validavano le firme online) la cifra delle firme non raggiunse il milione. Tuttavia quella campagna avvio un forte dibattito in Europa ed in numerosi paesi membri presero vita reti per il reddito e forme sperimentali o campagne sociali e politiche. In questa occasione, con una nuova ICE, i proponenti intendono individuare una Carbon Tax per contrastare i cambiamenti climatici e finanziare un Dividend che somiglia molto ad un reddito di base incondizionato.

Intatti, come si legge sul sito dell’ICE sulla Carbon Tax, tra i diversi obiettivi legati ai cambiamenti climatici si legge anche che “Il dividend serve a proteggere chi è vulnerabile e assicurare il supporto pubblico a lungo termine” e che inoltre “le entrate derivanti dalla tassa possono essere suddivise in quote equivalenti, usando 1 quota per adulto e mezza quota per bambino fino ad un massimo di 2 bambini per famiglia. Questo dividendo è restituito alle famiglie sotto forma di un pagamento mensile”. Questo anche perchè, spiegano ancora i promotori, “l’aumento dei costi dell’energia dovuto al solo Carbon Pricing tende ad essere regressivo, andando a colpire più duramente i più vulnerabili all’interno della società” e dunque per questo “la redistribuzione del denaro in una forma equa e giusta verso tutti i cittadini protegge maggiormente le famiglie delle classi più povere e medie e assicura che vengano raggiunti anche i pensionati e i disoccupati.” I

Sempre secondo i proponenti “La tassa inizia bassa per evitare uno shock per l’economia e aumenta in modo costante e prevedibile. Ciò consente alle imprese e all’industria di dare vita a nuove strategie in materia di energia, come l’efficienza energetica, gli investimenti a lungo termine e l’innovazione. Tutti gli attori dell’economia (industria, imprese, settore pubblico, famiglie e individui) sarebbero motivati ad adottare approcci più puliti e basati su benefici finanziari. Gli effetti dell’aumento dei costi a monte si propagheranno attraverso l’economia, influenzando tutte le attività che si basano, direttamente o indirettamente, sui combustibili fossili.”

In sintesi la proposta  sarebbe definita da questi punti: “L’aumento graduale e costante dei prezzi dei combustibili fossili ridurrà l’inquinamento. Spingerà le imprese e i consumatori a optare per alternative meno inquinanti e più economiche. Tutti i proventi ottenuti verranno restituiti equamente ogni mese ai cittadini sotto forma di dividendi. La maggior parte delle famiglie a basso/medio reddito ne ricaveranno benefici. Un adeguamento delle emissioni alle frontiere consentirà di proteggere la nostra economia e promuovere l’adozione di questa soluzione a livello mondiale. Tra gli altri vantaggi figurano: un’aria più pulita; la creazione di posti di lavoro e una riduzione della spesa pubblica”.

Per saperne di più su questa raccolta firme e sulla proposta di questa ICE clicca qui

Qui il sito per firmare la proposta

 

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