Viste le enormi disparità sociali ed economiche che da sempre caratterizzano uno dei paesi più popolati al mondo, i leader indiani si stanno orientando sempre di più verso programmi economici e sociali per combattere la povertà. Durante le campagne elettorali per le elezioni politiche del 2019, i candidati stanno facendo del tema della lotta alla povertà uno dei temi principali. Le diverse proposte, e promesse, di maggiore benessere hanno avviato un dibattito con una forte eco sulla sperimentazione di un reddito di base su larga scala.
Dall’inizio degli anni 2000, l’economia indiana è aumentata vertiginosamente, assicurando maggiori entrate fiscali per i programmi di welfare. Lo sviluppo più significativo si è verificato durante le elezioni generali del 2014, quando il partito al governo ha approvato una legge che garantiva l’accesso al cibo come un diritto universale ed ha gettato le basi per “il più grande programma di welfare del mondo”.
Tuttavia, quattro anni dopo la premiership di Narendra Modi, i dubbi sollevati sulla capacità del governo Modi di realizzare questo programma sono stati molti. Mentre l’India continua a godere di un’alta crescita economica, poca di quella ricchezza viene trasferita ai poveri. Trovandosi in forte difficoltà Modi ha svelato i piani per redistribuire grosse somme di denaro agli agricoltori dell’India nella sua proposta di bilancio del febbraio 2019.
Secondo la proposta, tutte le famiglie agricole con meno di cinque ettari riceveranno 6.000 rupie all’anno come un reddito garantito. Questo reddito aggiuntivo farà una differenza sostanziale per coloro che vivono al di sotto della soglia di povertà. Solo pochi giorni prima, Rahul Gandhi del Partito del Congresso di Modi, ha proposto che il suo partito è “impegnato a formulare un programma di reddito garantito” se eletto.
I sistemi di reddito di base sono un tema caldo in tutto il mondo. Negli Stati Uniti, il candidato democratico alla presidenza Andrew Yang ha elencato un impegno annuale di $ 12.000 come elemento chiave della sua piattaforma. La Finlandia ha concluso uno schema pilota per il reddito all’inizio di quest’anno, e sono molti altri i paesi che stanno avviando progetti pilota e sperimentali.
Se si realizzerà, il programma di distribuzione agricola proposta in India dal premier Modi, questo sarà sicuramente uno tra i più ambiziosi schemi di reddito garantito del governo e potrebbe gettare le basi per un ulteriore programma di reddito di base da ampliare su vasta scala in India. Il Wall Street Journal riferisce che uno dei responsabili del “Programma per l’Asia del Sud” ha recentemente osservato che “il tema del reddito di base è un problema di quando introdurlo, non se introdurlo”.
Molti dei recenti sforzi dell’India per eliminare la povertà attraverso il welfare sono stati ostacolati da inefficienze istituzionali e infrastrutturali, e la proposta del reddito di base sarebbe esattamente quella di superare questi ostacoli a partire da uno snellimento burocratico e di controllo come presente in altri altri programmi di sostegno. Il dibattito sul reddito di base in India sta dunque avendo sempre più eco in queste elezioni politiche.