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Gran Bretagna: sindacati a favore di un reddito garantito

Uno dei più grandi sindacati britannici sostiene l’introduzione di un reddito di base per proteggere i lavoratori i cui posti di lavoro sono minacciati dall’avanzare della robotica. Vi sono già perdite di lavoro a larga scala nel settore manifatturiero e nel trasporto, per questo Unite ha chiesto che vi sia una “radicale scossa” dello stato sociale. Unite ha detto che un reddito di base dovrebbe essere introdotto il più presto possibile vista la crescente perdita di posti di lavoro causati dall’automazione.
Un reddito di base è l’unico modo per assicurarsi che tali cambiamenti non siano dannosi.  “L’impatto dell’automazione non è limitato alla sola produzione. Coloro che lavorano nel settore dei trasporti saranno gravemente colpiti dallo sviluppo di veicoli automatizzati e senza conducente, in particolare nei settori della logistica, degli autobus e dei taxi”. Unite chiede ai governi di legiferare per far si che la Scozia sperimenti un reddito di base come in Finlandia. Al momento vi sono alcuni studi per introdurlo per la contea di Fife, Glasgow e North Ayrshire.

Unite ha anche sottolineato che i partiti laburisti del Regno Unito e della Nuova Zelanda devono prendere in considerazione l’introduzione di una tale politica se andassero al governo.   Il rapporto pubblicato dalla Jimmy Reid Foundation, “Automation – amico o nemico?”, ha evidenziato l’avanzamento verso l’automazione già realizzato da numerose imprese multinazionali “Daimler ha già una tecnologia autonoma nei veicoli dimostrativi, mentre Volvo dice che potrebbero avere la tecnologia entro due anni”. “Dobbiamo assicurarci che l’automazione non aggravi l’attuale corsa verso il basso dei salari. Mentre l’automazione cambierà la natura del lavoro esistente, Unite non accetta che questa introduca nuove forme di disoccupazione di massa”.  Un portavoce del governo scozzese ha detto che sono pronti a “sperimentare alcuni progetti pilota in Scozia”. “Accogliamo con favore le sperimentazioni potenziali in Scozia, come quelle in fase iniziale di discussione di Fife, Glasgow e North Ayrshire e qualsiasi sperimentazione in Scozia richiede la piena cooperazione e accordo del governo britannico, che conserva i poteri chiave per la fiscalità e il welfare”.

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