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Finlandia: va avanti spedito il progetto per il reddito di base

Una comunicazione ufficiale del governo finlandese rende noto che il gruppo di lavoro di ricerca per l’introduzione di un reddito di base in Finlandia ha prodotto il primo rapporto preliminare in anticipo. Il rapporto evidenzia i diversi modelli che potrebbero essere utilizzati per testare un reddito di base universale. Il gruppo ha presentato la sua relazione preliminare ad Hanna Mäntylä, ministro degli Affari sociali e della Sanità, il 30 marzo 2016.

Il rapporto mette insieme le informazioni sui diversi modelli di reddito di base e sui risultati degli esperimenti in cui tali modelli sono stati realizzati. Si stimano anche gli effetti che i diversi modelli di reddito di base potrebbe avere. Sulla base della relazione preliminare, il governo finlandese deciderà su come procedere con l’esperimento, per redigere la legislazione necessaria e selezionare sia il modello che la progettazione stessa per l’introduzione di un reddito di base nel paese. Il gruppo di lavoro studierà e valuterà anche le decisioni politiche e ne darà conto nella relazione finale, che sarà presentata il 15 Novembre 2016.

L’esperimento finlandese per un reddito di base è uno dei progetti chiave del programma di governo di Juha Sipilä. Il progetto è stato avviato con un primo studio incentrato sulla realizzazione di un reddito di base universale, che si concluderà nel 2016. L’esperimento vero e proprio prenderà l’avvio nel 2017-2018, con una valutazione dei risultati e proseguirà anche nel 2019. Il progetto pilota proposta in Finlandia per un reddito di base servirà ad ammodernare il sistema di sicurezza sociale finlandese visti anche i cambiamenti nel mondo del lavoro avvenuti negli ultimi anni,  servirà a rendere il sistema più partecipativo ed a ridurre la burocrazia oltre che a garantire una maggiore sostenibilità delle finanze pubbliche.

La relazione preliminare si è concentrata a definire diversi modelli di reddito di base: un primo modello di reddito di base vero e proprio cioè totalmente “incondizionato”; un modello di reddito di base “parziale”; un modello di reddito basato su l'”imposta negativa” sul reddito; ed altri modelli che possono essere utili riferimenti per il progetto pilota. Un reddito di base incondizionato sostituirebbe gran parte del sistema attualmente esistente di previdenza sociale, in cui il diritto alle prestazioni è legato a contingenze specifiche. Un modello di reddito di base “parziale” consoliderebbe molti dei vantaggi già esistenti del sistema di sicurezza sociale.

Il gruppo di lavoro ha proposto un metodo di intervento che tenga conto sia del piano nazionale che regionale.

Secondo il rapporto, il modello del “reddito di base universale” eliminerebbe senza dubbio le strettoie ed i costi della burocrazia dell’attuale sistema di sicurezza sociale ma non risolverebbe alcune questioni legati ad altri incentivi.

Il gruppo di lavoro ritiene che ammodernare il sistema attuale di sicurezza sociale ed economica di base attraverso l’erogazione di un “reddito di base parziale” produrrebbe risultati importanti e potrebbe essere utile anche per verificare  informazioni utili sulla “imposta negativa sul reddito”. Un tale esperimento potrebbe essere attuato senza un registro dei redditi, sfruttando il sistema del welfare già esistente e gestito da l’ Istituto delle assicurazioni sociali. Poiché sarebbe anche possibile utilizzare le prestazioni assistenziali fornite dalle assicurazioni sociali come base per l’esperimento, la dimensione del campione dei beneficiari potrebbe aumentare notevolmente, il che renderebbe i risultati più affidabili e consentirebbe di concentrarsi meglio su gruppi specifici di popolazione.

Anche l’ufficio del primo ministro ha inviato delle proposte per la sperimentazione di un reddito di base. Dopo la valutazione iniziale, l’esame preliminare è stata affidata ad un consorzio costituito dalla Finnish Social Insurance Institution Kela, il Government Institute for Economic Research, la Universities of Helsinki, Tampere, Turku e Eastern Finland, il National Fund for Research and Development Sitra, il think tank Tänk, e la Federation of Finnish Enterprises. Ed il contributo della Association of Finnish Local and Regional Authorities sarà anche quello di contribuire alla revisione del programma.

Il gruppo di lavoro ha sollecitato una vasta gamma di esperti finlandesi ed internazionali. Kaarlo Tuori, professore presso l’Università di Finlandia, ha fornito commenti sulle implicazioni costituzionali di diversi modelli e livelli di sicurezza sperimentali. Su elementi di diritto tributario, il gruppo di lavoro ha consultato Heikki Niskakangas, professore emerito presso l’Università Aalto.

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