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Commissione europea: proposta di raccomandazione relativa a un adeguato reddito minimo garantito.

Il 28 settembre 2022 la Commissione invita gli Stati membri a modernizzare i propri regimi di reddito minimo nel quadro dell’attuale impegno per la riduzione della povertà e dell’esclusione sociale in Europa. La proposta di raccomandazione del Consiglio relativa a un adeguato reddito minimo che garantisca un’inclusione attiva stabilisce le modalità con cui gli Stati membri possono modernizzare i propri regimi di reddito minimo per renderli più efficaci, sottraendo le persone alla povertà e promuovendo nel contempo l’integrazione nel mercato del lavoro di quanti sono in grado di lavorare.

Il reddito minimo è costituito da pagamenti in contanti che aiutano le famiglie che ne hanno bisogno a colmare lo scarto rispetto a un determinato livello di reddito per pagare le bollette e condurre una vita dignitosa. Tali pagamenti sono particolarmente importanti in periodi di recessione economica perché contribuiscono ad ammortizzare il calo del reddito delle famiglie per le persone più bisognose, contribuendo in tal modo a una crescita sostenibile e inclusiva. Sono generalmente integrati da prestazioni in natura che danno accesso a servizi e incentivi mirati per accedere al mercato del lavoro. I regimi di reddito minimo non sono quindi uno strumento passivo, ma fungono da trampolino di lancio per migliorare l’inclusione e le prospettive occupazionali. Regimi di reddito minimo ben concepiti consentono di trovare un equilibrio tra la riduzione della povertà, l’incentivazione del lavoro e il mantenimento di spese di bilancio sostenibili.

Il reddito minimo e le reti di sicurezza sociale devono prevedere incentivi e sostegno sufficienti affinché i beneficiari che sono in grado di lavorare possano reintegrarsi nel mercato del lavoro. Dovrebbero quindi essere concepiti anche per contribuire alla piena realizzazione del potenziale delle transizioni verde e digitale, sostenendo le transizioni nel mercato del lavoro e una partecipazione attiva delle persone svantaggiate.

I vantaggi di carattere sociale ed economico derivanti dalla presenza di reti di sicurezza sociale adeguate e mirate sono diventati ancora più importanti durante i lockdown legati alla pandemia di COVID-19. Disporre di un adeguato reddito minimo è estremamente importante nell’attuale contesto di aumento dei prezzi dell’energia e dell’inflazione a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, in quanto le misure sul reddito possono essere destinate specificamente ai gruppi vulnerabili.

La proposta contribuirà al conseguimento degli obiettivi sociali dell’UE per il 2030 volti a ridurre di almeno 15 milioni il numero di persone a rischio di povertà di esclusione, come stabilito nel piano d’azione sul pilastro europeo dei diritti sociali, e aiuterà gli Stati membri a raggiungere l’obiettivo secondo cui almeno il 78% della popolazione di età compresa tra i 20 e i 64 anni dovrebbe avere un lavoro.

Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo per Un’economia al servizio delle persone, ha dichiarato: “I sistemi di protezione sociale contribuiscono a ridurre le disuguaglianze e le differenze sociali. Garantiscono una vita dignitosa a coloro che non possono lavorare e incoraggiano coloro che possono farlo a ritrovare un impiego. In un momento in cui molte persone faticano a raggiungere fine mese, quest’autunno sarà importante che gli Stati membri modernizzino le proprie reti di sicurezza sociale con un approccio di inclusione attiva per aiutare le persone più bisognose. È così che possiamo combattere la povertà e l’esclusione sociale e aiutare un maggior numero di persone a trovare lavoro in questo periodo difficile.”

Nicolas Schmit, Commissario per il Lavoro e i diritti sociali, ha dichiarato: “Oggi più di una persona su cinque nell’UE è a rischio di povertà e di esclusione sociale. In tutti gli Stati membri esistono regimi di reddito minimo, ma dalle analisi risulta che non sempre sono adeguati, raggiungono tutti coloro che ne hanno bisogno o motivano le persone a rientrare nel mercato del lavoro. In un contesto di aumento del costo della vita e di incertezza dobbiamo garantire che le nostre reti di sicurezza siano all’altezza del compito. Dovremmo prestare particolare attenzione al reinserimento dei giovani nel mondo del lavoro anche attraverso il sostegno al reddito, in modo che non restino intrappolati in un circolo vizioso di esclusione.”

Reti di sicurezza sociale ben concepite per aiutare le persone bisognose

Anche se il reddito minimo esiste in tutti gli Stati membri, le variazioni in termini di adeguatezza, portata ed efficacia nel sostenere le persone sono significative.

L’odierna proposta di raccomandazione del Consiglio fornisce agli Stati membri orientamenti chiari sulle modalità per garantire che i propri regimi di reddito minimo siano efficaci nella lotta alla povertà e nella promozione dell’inclusione attiva nella società e nei mercati del lavoro.

Si raccomanda agli Stati membri di:

  • migliorare l’adeguatezza del sostegno al reddito:
  • fissare il livello del sostegno al reddito mediante una metodologia trasparente e solida;
  • pur salvaguardando gli incentivi al lavoro, garantire che il sostegno al reddito risponda gradualmente una serie di criteri di adeguatezza. Gli Stati membri dovrebbero raggiungere un livello adeguato di sostegno al reddito entro la fine del 2030, preservando nel contempo la sostenibilità delle finanze pubbliche;
  • riesaminare annualmente e, se necessario, adeguare il livello del sostegno al reddito;
  • migliorare la copertura del reddito minimo e il ricorso allo stesso:
  • i criteri di ammissibilità dovrebbero essere trasparenti e non discriminatori; Ad esempio, per promuovere la parità di genere e l’indipendenza economica, in particolare delle donne e dei giovani adulti, gli Stati membri dovrebbero fare in modo che il sostegno al reddito sia erogato per persona, anziché per nucleo familiare, senza necessariamente aumentare il livello complessivo delle prestazioni per famiglia. Sono inoltre necessarie ulteriori misure per garantire il ricorso al reddito minimo da parte delle famiglie monoparentali, formate in prevalenza da donne;
  • le procedure di presentazione della domanda dovrebbero essere accessibili, semplificate e corredate di informazioni di facile comprensione;
  • la decisione sulla domanda di reddito minimo dovrebbe essere emessa entro 30 giorni dalla presentazione della domanda, con possibilità di riesame della decisione;
  • i regimi di reddito minimo dovrebbero essere in grado di rispondere alle crisi socioeconomiche, ad esempio tramite l’introduzione di una maggiore flessibilità per quanto riguarda l’ammissibilità;
  • migliorare l’accesso a mercati del lavoro inclusivi:
  • le misure di attivazione dovrebbero fornire incentivi sufficienti a (ri)entrare nel mercato del lavoro, con particolare attenzione al sostegno ai giovani adulti;
  • i regimi di reddito minimo dovrebbero aiutare le persone a trovare un lavoro e a mantenerlo, ad esempio attraverso un’istruzione e una formazione inclusive nonché un sostegno (post-collocamento) e di tutoraggio;
  • dovrebbe essere possibile combinare il sostegno al reddito con il reddito da lavoro per periodi più brevi, ad esempio durante il periodo di prova o i tirocini;
  • migliorare l’accesso ai servizi abilitanti ed essenziali:
  • i beneficiari dovrebbero avere un accesso effettivo a servizi abilitanti di qualità quali l’assistenza (sanitaria), la formazione e l’istruzione. Coloro che ne hanno bisogno dovrebbero disporre di servizi di inclusione sociale come la consulenza e il coaching;
  •  i beneficiari dovrebbero avere un accesso continuo ed effettivo ai servizi essenziali, come l’energia;
  • promuovere un sostegno personalizzato:
  • gli Stati membri dovrebbero svolgere una valutazione individuale e multidimensionale delle esigenze per individuare gli ostacoli all’inclusione sociale e/o all’occupazione incontrati dai beneficiari e il sostegno necessario per affrontarli;
  • su tale base, entro tre mesi dall’accesso al reddito minimo i beneficiari dovrebbero ricevere un piano di inclusione che definisca obiettivi comuni, un calendario e un pacchetto di sostegno su misura per raggiungere tali obiettivi;
  • aumentare l’efficacia della governance delle reti di sicurezza sociale a livello di UE, nazionale, regionale e locale nonché quella dei meccanismi di monitoraggio e comunicazione.

Sono disponibili finanziamenti dell’UE per aiutare gli Stati membri a migliorare i propri regimi di reddito minimo e le proprie infrastrutture sociali attraverso riforme e investimenti.

Miglioramento delle valutazioni d’impatto per politiche eque

Oggi la Commissione presenta anche una comunicazione dal titolo “Valutare meglio l’impatto distributivo delle riforme degli Stati membri”, che fornisce orientamenti per indirizzare meglio le politiche in modo trasparente, assicurandosi che non accentuino le disuguaglianze esistenti e tenendo conto dell’impatto sulle diverse aree geografiche e sui diversi gruppi di popolazione, come le donne, i minori e le famiglie a basso reddito. La comunicazione contiene orientamenti sui settori strategici, sugli strumenti, sugli indicatori, sulla tempistica, sui dati e sulla diffusione della valutazione. Gli orientamenti presentati oggi sono pertinenti anche per gli Stati membri in sede di definizione dei propri regimi di reddito minimo.

Prossime tappe

La proposta di raccomandazione del Consiglio relativa a un adeguato reddito minimo che garantisca un’inclusione attiva, presentata dalla Commissione, sarà discussa dagli Stati membri in vista dell’adozione da parte del Consiglio. Una volta adottata, gli Stati membri dovrebbero riferire alla Commissione ogni tre anni in merito ai progressi compiuti nell’attuazione. La Commissione seguirà inoltre i progressi compiuti nell’attuazione della raccomandazione nel contesto del semestre europeo. Lo strumento proposto, vale a dire una raccomandazione del Consiglio, lascia agli Stati membri un margine sufficiente per determinare le modalità per conseguire al meglio gli obiettivi della presente iniziativa, tenendo conto delle loro circostanze specifiche.

Contesto

Nel 2021 più di una persona su cinque, ossia 94,5 milioni di persone in totale, era a rischio di povertà o di esclusione sociale nell’UE. Le reti di sicurezza sociale svolgono un ruolo fondamentale nel sostenere queste persone e, se sono in grado di farlo, aiutarle a (ri)entrare nel mercato del lavoro. Servono tuttavia regimi di protezione sociale più efficaci: circa il 20% delle persone senza occupazione a rischio di povertà non ha diritto a ricevere alcun sostegno al reddito e si stima che tra il 30% e il 50% della popolazione ammissibile non ricorra al sostegno al reddito minimo.

Il principio 14 del pilastro europeo dei diritti sociali sancisce il diritto a un adeguato reddito minimo. Al fine di promuovere l’inclusione sociale e l’occupazione e garantire che nessuno sia lasciato indietro la Commissione ha presentato numerose iniziative supplementari che integrano la proposta odierna, tra cui la proposta di direttiva relativa a salari minimi adeguati, intesa a garantire che il lavoro assicuri un reddito sufficiente per una vita dignitosa, la garanzia europea per l’infanzia, intesa a offrire ai minori un accesso gratuito ed efficace a servizi fondamentali, e la strategia europea per l’assistenza, intesa a migliorare la situazione in particolare delle donne e delle persone nel settore dell’assistenza. La raccomandazione della Commissione relativa a un sostegno attivo ed efficace all’occupazione (EASE) offre orientamenti sulle politiche attive del mercato del lavoro, anche per quanto riguarda il miglioramento del livello delle competenze e la riqualificazione. La raccomandazione del Consiglio relativa alla garanzia di una transizione equa verso la neutralità climatica stabilisce orientamenti specifici per attuare politiche per una transizione equa, con particolare attenzione alle famiglie vulnerabili. Infine la proposta di regolamento della Commissione relativa a un intervento di emergenza per far fronte al rincaro dei prezzi dell’energia mira ad affrontare il drastico incremento dei prezzi dell’energia riducendo il consumo e condividendo i ricavi eccezionali dei produttori di energia con coloro che hanno più bisogno di aiuto.

Fonte Commissione Europea

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