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Belgio: uno studio per un reddito di base per tutti

Il Mouvement Réformateur, nei prossimi mesi, avvierà uno studio per mettere al centro del dibattito nazionale la proposta del reddito di base. “Per essere molto chiari, questo reddito di base ha tre caratteristiche essenziali: è un reddito universale, individuale e incondizionato”, spiega Benoît Dumont, professore di diritto all’ULB. “Ciò significa che tutti ricevono questo reddito, che abbiano una famiglia o meno, che siano single o conviventi, che siano ricchi o poveri. Infine, questo reddito identico per tutti sarebbe concesso senza nessuna contropartita, senza alcun obbligo di lavorare, sia che uno sia disposto o meno a cercare un lavoro”.
Secondo l’economista  “ci sono due schemidi Reddito di Basemolto diversi sul tavolo. Da una parte c’è il modello liberale, che offrirebbe più o meno 1.000 euro al mese, ma per il resto, il cittadino non avrebbe altri servizi. Poi c’è un modello con un reddito più modesto, intorno ai 500-600 euro, ma che coesisterebbe con la sicurezza sociale. Per esempio, una persona disoccupata riceverebbe il reddito universale, così come una percentuale del salario del lavoro che ha perso”.
La FGTB (Federazione Generale del Lavoro Belga) si oppone a questa idea di un reddito di base. “Il datore di lavoro considererà che un dipendente riceve già diverse centinaia di euro e sarà quindi riluttante a concedere aumenti di stipendio”, dice Thierry Bodson, presidente della FGTB.

Benoît Dumont spiega che “tutto dipende dallo schema di Reddito di Base. Nello scenario sostenuto dal modello liberale, una persona di fronte a una malattia di lunga durata o a una disabilità potrebbe perdere molto. E inoltre, su questo punto, ciò porrebbe un problema strettamente giuridico, nel senso che potrebbe questioni di tipo costituzionale  che riducono significativamente il livello di protezione sociale. C’è quindi una barriera giuridica.”

Anche in relazione con il tema delle pensioni “tutto dipende dall’ammontare di un reddito di base”, dice ancora Benoît Dumont. “Per conoscere l’impatto di un passaggio al reddito universale, avremmo bisogno di conoscere l’importo preciso, così come il suo eventuale legame con la sicurezza sociale”.
Per Philippe Defeyt “se viene concesso un reddito di 750 euro più il 45% di un salario perso, molti lavoratori a basso salario ne beneficeranno. Ci sarà una ridistribuzione sociale, che è propriouno degli obiettivi”.
Il dibattito in Belgio è aperto.

 

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