Dopo il report dei primi due giorni del Congresso Mondiale delle reti per il reddito (Basic Income Earth Network BIEN) che si è tenuto a Tampere, in Finlandia, dal 24 al 26 agosto 2018, pubblichiamo la seconda e ultima parte.
Le notizie qui riportate riguardano in particolare le conferenze all’auditorium, dunque gli incontri plenari. Ricordiamo che il congresso ha avuto decine di sessioni parallele, workshop, incontri, seminari con temi più specifici ed a cui hanno partecipare moltissime reti per il reddito che rimane difficile sintetizzare qui.
La mattina del 26 agosto nell’auditorium dell’Università di Tampere è stata la volta degli interventi di Jamie Cooke , Sarath Davala , Evelyn Forget , Loek Groot e Olli Kangas . La loro conferenza ha affrontato la questione degli esperimenti sul reddito di base. I relatori infatti rappresentano, rispettivamente, la Scozia e lo studio di fattibilità per la sperimentazione scozzese; l’India con la sperimentazione del reddito di base nella regione indiana del Madhya Pradesh (realizzata dal 2011 al 2012); il Canada con le due maggiori sperimentazioni del paese (il “Mincome” ed progetto pilota nell’Ontario); l’Olanda con la sperimentazione nei diversi comuni in corso da due anni. La sessione è stata presieduta da Phillipe van Parijs .
Agli oratori è stato chiesto di descrivere ognuna di queste sperimentazioni. Olli Kangas ha assicurato che l’esperimento finlandese sta procedendo come previsto e che i risultati inizieranno ad essere raccolti ed elaborati dopo la data di fine progetto, cioè nel dicembre 2018. Ha anche confermato che le variabili studiate sono essenzialmente legate al tema del reddito di base ed al lavoro retribuito ed alle interazioni con il mercato del lavoro, aggiungendo che i dati dell’indagine sarebbero stati pubblicati all’inizio del 2019. Per quanto riguarda Evelyn Forget, ha ricordato che gli esperimenti di reddito di base in Canada sono stati più focalizzati sui risultati sanitari, sebbene siano stati anche rilevati i risultati relativi al lavoro. Ricorda inoltre che il progetto pilota in Ontario – terminato da parte del nuovo governo, sei mesi prima la sua durata prevista – sia stato annullato per ragioni ideologiche (il nuovo governo conservatore sostiene che le persone dovrebbero trovare lavoro, invece di dipendere da un reddito di base). A sua volta, Loek Groot ha informato il pubblico della sperimentazione nei Paesi Bassi e che in realtà non vi è un vero e proprio reddito di base universale, ma vi sono diverse e nuove modalità di gestione delle misure di reddito minimo e che queste riguardano maggiormente la gestione di queste misure da parte delle persone. Ha anche aggiunto che il sistema di sussidi sociali nei Paesi Bassi è decentralizzato, da qui le iniziative dei diversi comuni per avviare questi esperimenti che, in generale, misurano le variabili relative al lavoro, oltre a raccogliere dati sulla salute e sulla soddisfazione della vita. Infine, Jamie Cooke ha spiegato che l’idea del reddito di base in Scozia ha avuto una maggiore credibilità proprio grazie al fatto che la rete per il reddito scozzese (Basic Income Scotland ) che la sta promuovendo sia affiliata alla rete mondiale del BIEN. Questo e gli studi ed il lavoro realizzato dalla RSA (Royal Society for the encouragement of Arts, Manufactures and Commerce), sia nel Regno Unito che nella locale RSA scozzese , hanno aiutato e sostenuto con forza la proposta del percorso verso la sperimentazione.
A questo punto del dibattito Philippe Van Parijs ha rivolto una domanda provocatoria: quali sarebbero, e cosa accadrebbe, se ci fosse questa opzione, se i risultati di un esperimento sul reddito di base porti a rinunciare all’idea del reddito di base? Olli Kangas ha riconosciuto che ci potrebbe essere un tale risultato, assumendo però un approccio cauto. Tuttavia, ha aggiunto, i risultati sperimentali potrebbero sempre essere “spinti” politicamente in diverse direzioni, secondo le culture politiche ed ideologiche. Evelyn Forget, contrariamente a Kangas, pensa che i risultati di tali esperimenti siano già più o meno prevedibili (attingendo alle analisi degli esperimenti passati). Sarath Davala non si sarebbe certo immaginato di non essere un sostenitore del reddito di base, e così ha dato una risposta più appassionata: “Non lo so, e non voglio pensarci!”. Ha aggiunto inoltre che le sperimentazioni mostrano anche la fiducia delle persone verso la proposta del reddito di base e dal suo punto di vista e dall’esperienza fatta, le persone sono molto fiduciose. Verso la fine della sessione, Evelyn ha concluso che le persone amano le storie, preoccupandosi molto meno di numeri e statistiche. Questo è il motivo per cui si preoccupano di eventuali comportamenti sociali negativi che possono verificarsi durante gli esperimenti.
Le sessioni parallele durante questo ultimo giorno del Congresso sono state molto varie, sebbene siano state realizzate solo la mattina. Sono stati presentati documenti sulla libertà, sui sindacati, sul lavoro, i diritti, è stato affrontato il tema delle valute alternative e la relazione di tutti questi con il reddito di base.