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Stati Uniti: a Washington sostegno per la casa con l’approccio del reddito di base

Un nuovo programma di sussidi a Washington darebbe ai destinatari un reddito minimo destinato ad aiutare le persone per poter pagare un affitto. I soldi rimanenti possono essere utilizzati per ogni altra spesa di cui i beneficiari hanno bisogno.

Le famiglie a basso reddito affrontano enormi difficoltà nel mercato immobiliare a causa della carenza di case a prezzi accessibili, e spesso queste rischiano di cadere in  povertà. Questo accade anche alle famiglie che sono sopra la soglia di povertà costrette a spendere molti dei loro soldi per un affitto avendo spesso entrate economiche discontinue.

Attualmente esistono alcuni sistemi di sostegno per l’affitto. Le famiglie a reddito molto basso possono beneficiare di un’assistenza abitativa a lungo termine. Altri programmi, come l’iniziativa “One Shot Deal” di New York City, forniscono invece assistenza a breve termine alle famiglie che si trovano improvvisamente ad affrontare uno problema economico immediato che non gli permette di pagare un affitto. Nonostante i benefici di questi modelli di assistenza abitativa, questi non coprono una popolazione in difficoltà economica che è in crescita. In particolare quelle famiglie che pur lavorando hanno un discontinuità di reddito da lavoro. Infatti le loro condizioni economiche fluttuano regolarmente durante l’anno a causa della natura proprio del loro lavoro spesso temporaneo.

Quelle che si vanno delineando sono alcune soluzioni diverse di un sostegno solo per l’affitto. Si tratta infatti di realizzare una sorta di “sostegno economico flessibile”, attraverso cui una famiglia riceve un reddito minimo, distribuito nel corso di un anno, che può utilizzare per compensare i pagamenti degli affitti nei mesi in cui va incontro a delle difficoltà economiche, e salvare o utilizzare per altre spese il rimanente denaro risparmiato dall’affitto, o nei mesi in cui il reddito da lavoro è in grado di sostenere la spesa per l’affitto. Non è un’idea nuova, infatti già era stata proposta una soluzione simile per il problema che vivono i senza tetto in cui alcune organizzazioni hanno raccomandato che i sussidi per l’assistenza abitativa fossero flessibili e rispondenti alle esigenze individuali di coloro che ne avevano bisogno. Cosi come nel 2016  Los Angeles ha realizzato un progetto pilota che seguiva un modello simile. Il Department of Human Services (DHS) del District of Columbia sta avviando  un programma pilota di questo tipo di sussidio chiamato “DC Flex”. Per poter beneficiare del reddito garantito annuale di 7.200 dollari per un massimo di quattro anni, le famiglie devono guadagnare circa il 30% del reddito annuale medio del District of Columbia, avere un contratto di locazione valido ed aver richiesto o ricevuto assistenza per l’alloggio in passato. Il punto principale di questo nuovo sussidio, è di alleggerire gli oneri destinati all’affitto per le persone il cui reddito è incostante nel corso di un anno.

Nel corso del programma quadriennale, il DHS finanzierà con circa 1 milione di dollari l’anno oltre 120 famiglie. Alla fine di ogni anno, i destinatari saranno in grado di prelevare fino a 500 dollari che non hanno utilizzato per altre spese; entro la fine dei quattro anni, possono accedere alla rimanenza dei 28.800 dollari totali che ricevono per il programma. In breve: anche se una famiglia non utilizza l’intero sussidio in affitto, riceverà comunque l’intera somma della sovvenzione. L’Istituto Urban, insieme a The Lab @ DC , valuteranno il programma attraverso interviste con destinatari, sondaggi e altri dati raccolti nel corso del programma. L’obiettivo del programma è quello di stabilizzare le famiglie con un reddito basso e discontinuo in modo da alleviare i costi per l’affitto di una casa  – ed evitare prima di tutto gli sfratti – e poter utilizzare il denaro rimanente. Questo, secondo i proponenti è “una delle cose più interessanti del programma perchè riguarda il processo decisionale e fornisce alle persone una maggiore autonomia di scelta dei soldi che riceve”.Sotto questo aspetto, il programma DC Flex sembra approcciarsi al reddito di base, ma con il sostegno per avere una casa al centro. Anche se il reddito di base è più vantaggioso e non viene associato a un obbligo lavorativo, tuttavia l’idea del programma è quello di garantire una base economica sia per l’affitto nei mesi in cui le entrate da lavoro sono minori, sia come un vero e proprio reddito aggiuntivo nei mesi in cui i redditi da lavoro possono sostenere le spese di affitto. In quel caso il sostegno all’affitto diventa un sostegno economico alle persone, una sorta di reddito garantito che si può utilizzare comunque per altre spese oltre l’affitto. Il programma DC Flex sta per decollare anche se secondo gli organizzatori ci vorrà del tempo per implementarlo al meglio. Il lavoro di raccolta dei dati di questo progetto pilota è molto importante, perché altre città, come Boston ad esempio, stanno già pensando ad un modello simile.

Per saperne di più clicca per l’articolo originale (in inglese)

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