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Luca Santini “Reddito minimo garantito per un nuovo modello di società”

di Marco Patruno

Il blog Generazione P dopo aver visto da vicino le idee del professore Mauro Gallegati, consulente economico del Movimento 5 stelle,relativo al salario sociale per i disoccupati e reddito di inserimento per i più giovani vuole continuare questo viaggio tra i sostenitori del reddito di cittadinanze e/o salario minimo.

http://generazionep.ilcannocchiale.it/2013/04/04/mauro_gallegati_consulente_eco.html

Luca Santini presidente dell’associazione Bin – Italia (Basic Income Network – Italia) è favorevole al Reddito minimo garantito. In un documento reperibile sulla rete Luca Santini sostiene:“…Il reddito garantito non dovrà essere concepito solo come misura congiunturale e di contrasto alla fase recessiva, magari funzionale al mero rilancio dei consumi. Al contrario questa misura può essere un architrave per il progressivo sviluppo di un nuovo modello di società, fondato sul rispetto integrale della dignità e della valorizzazione della persona…”https://www.bin-italia.org/pdf/diceFornero.pdf

La centralità della persone e della dignità degli individui deve essere l’obiettivo di una società che vuol definirsi democratica e non assoggettata alla dittatura della produzione economica. Luca Santini nel documento: “Reddito minimo garantito: una necessità ed una opportunità…”sembra andare ben oltre le idee del movimento 5 stelle.

Infatti, il presidente della Bin – Italia sostiene: “…Un reddito compiutamente garantito, erogato a livello individuale, di ammontare adeguato, non sottoposto a vincoli stringenti di decadenza sarebbe il volano per il potenziamento del cittadino e delle attività che produce, sia come singolo sia nelle formazioni sociali in cui si esprime al meglio la sua soggettività…”

Secondo Luca Santini l’introduzione del reddito minimo garantito darebbe maggiore forza al cittadino – lavoratore che sarebbe meno ricattabile da imprenditori poco onesti e condizioni contrattuali vergognose purtroppo sempre più generalizzate. Quindi non sarebbe un disincentivo alla ricerca di un lavoro da parte del disoccupato ma piuttosto un disincentivo allo sfruttamento del lavoratore.

C’è tuttavia una questione che, a mio avviso, dev’essere affrontata. Lo dico perché dal 2007 mi occupo come blogger di certe tematiche. La questione è:“c’è la reale volontà della politica, dell’economia e dei sindacati che il lavoratore e gli aspiranti lavoratori sappiano camminare da soli ?” In altre parole c’è l’interesse e la volontà di queste forze che i soggetti siano realmente autonomi ? Ma questa è un altra questione che affronterò chissà in un prossimo articolo.

1)Bin – Italia (Basic Income Network – Italia): Associazioneformata da sociologi, economisti, filosofi, giuristi, ricercatori eliberi pensatori.

Articolo pubblicato sul blog Generazione P il 9 aprile 2013.

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