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La garanzia di ottomila euro è il “reddito di cittadinanza”

di Donatella Alfonso

Iniziato il percorso per una progetto di legge regionale in Liguria, serviranno 5.000 firme

Destinatari i disoccupati, i precari, chi resta senza lavoro Oggi se ne parlerà al Ducale alla presentazione di un libro sul tema di Giuseppe Bronzini

UN REDDITO MINIMO GARANTITO – valutato in 8000 euro l´anno – che, sia, soprattutto, un reddito di cittadinanza così come è considerato quello già presente in quasi tutti i sistemi assistenziali europei e che, per quanto sollecitato dall´europarlamento, in Italia è ancora assente. E in Liguria parte dalla presentazione di un libro («Il reddito di cittadinanza. Una proposta per l´Italia e per l´Europa» firmato da Giuseppe Bronzini, magistrato di Cassazione e membro del Comitato scientifico della Fondazione Basso) il percorso che intende portare ad un progetto di legge regionale di iniziativa popolare, per il quale si cominceranno a raccogliere le necessarie 5000 firme subito dopo le amministrative di maggio. Un reddito minimo inteso, si legge nella bozza di proposta, come «quell´insieme di forme reddituali dirette ed indirette che assicurino un´esistenza libera e dignitosa» e che sia indirizzato a disoccupati o inoccupati alla ricerca di un lavoro, precari al di sotto del reddito minimo, e chi resta senza lavoro e senza “paracadute” sociali.

Il tutto nasce da un Comitato per l´istituzione del reddito minimo garantito in Liguria che promuove, oggi alle 17 nella sala della Società di Letture e Conversazioni Scientifiche al Ducale (atrio De Ferrari, primo piano), la presentazione del libro di Bronzini alla quale parteciperanno, insieme all´autore, gli europarlamentari Pd Francesca Balzani e Sergio Cofferati, membri rispettivamente della commissione bilancio e mercato interno, Andrea Fumagalli dell´Università di Pavia e membro di Bin-Basic Income Network Italia, Maria Pia Pizzolante della rete Tilt, moderati da Piergiorgio Grossi del Movimento federalista europeo.

E Grossi, insieme a Walter Massa (presidente di Arci Liguria), Claudia Petrucci, Laura Paleari, Nicola Vallinoto tra gli altri, è tra i fondatori del Comitato per l´istituzione del reddito minimo garantito in Liguria. È vero, dicono i promotori, che il welfare è una competenza nazionale e che ci sono già progetti di legge depositati in parlamento, tra cui uno di Enrico Musso; ma a livello regionale si può fare qualcosa, come la legge sul reddito minimo approvata dalla Regione Lazio nel 2009; alla Liguria si chiede di inserire nel prossimo bilancio un fondo che preveda, appunto, uno stanziamento massimo di 8000 euro l´anno per le persone tra i 25 e i 64 anni che si trovino nelle varie condizioni previste dall´articolato, con un aumento di 2000 euro per ogni familiare. Ovviamente il contributo sarebbe sottoposto a controlli molto stretti e il beneficiario indirizzato verso i centri per l´impiego o la pensione. Si perderebbe il contributo anche rifiutando per due volte un lavoro “ragionevole”. L´ipotesi è di stanziare una quota di circa 58 milioni di euro nel primo anno: chi darà il reddito minimo alla Regione per impegnarli in bilancio?
Articolo pubblicato su La Repubblica cronaca di Genova 1 aprile 2012 in merito alla campagna in Liguria per un reddito minimo garantito nella regione.

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